lunedì 14 giugno 2010

Cui prodest?


Salire o rimanere dove si è? Abbandonare la vecchia per la nuova? Spendere a fondo perduto? Si ma non ora che potrebbe servire.
Ma partiamo dall'inizio: salire sicuramente no: il Casale è quinto nelle graduatorie di ripescaggio relative alla Serie D e nono nella complessiva: immaginare di essere ripescati è francamente illusorio; meglio così come direbbe Esopo nella Volpe e l'Uva: meglio ciò che abbiamo perchè quello che vorremmo (la promozione) è impossibile: quindi meglio un altro anno in D con Borgorosso, Palazzo Bianco e Prato Giallo piuttosto che provare la scalata in C.
Ma ci abbiamo provato o si è preferito mantenere la strada vecchia (la D) anzichè calcare la nuova (i professionisti)? Lungi da pensare a combine o accordi di sorta quello che personalmente mi ha stupito è il poco pathos agonistico di diversi giocatori nerostellati nella partita di ieri: forse solo Catenacci, Del Chiaro, Masi e Serra hanno fatto intravedere un minimo d'impegno considerando la posta in palio. Certo potremmo mettere in ballo la scarsa condizione fisica di alcuni dei nostri (ma in altre occasioni era parso l'esatto contrario) o il timore che colpisce qualche giocatore quando si gioca qualcosa di importante (ma francamente la semifinale dei play off di Serie D non credo sia tra i "must" calcistici della stagione..) o semplicemente il solito tran tran di una squadra molle che da settembre ha giocato spesso pensando di segnare e vincere per volere divino e mai (o quasi mai) mettendoci gli attributi, lottando su ogni palla e soprattutto andando oltre le proprie possibilità per raggiungere qualcosa: non d'importante, non di unico ma almeno qualcosa.
Ma forse ha ragione Esopo: meglio così meglio rimanere in D dove il prossimo anno vedremo una squadra nuova magari con 9 attaccanti centrali 3 laterali e soli 2 difensori centrali oppure 11 portieri (non si mai...) e un solo esterno.
Ma si meglio la D con squadre che manco si presentano e altre che che cambiano la rosa come le ragazze il tanga d'estate.
Infine spendere si ma quanto: dopo le proposte di Macalli (€ 300.000 a fondo quasi perduto) mi sembrerebbe coerente e corretto che tutte le squadre di D si rifiutino di foraggiare un sistema sbagliato, che perde anzichè costruire, una lega che non unisce ma divide e sperpera.
Invece essendo in un paese delle Banane chi potrà pagherà (magari il Casale stesso) a danni di chi vorrebbe ma non ha.
Dove la meritocrazia decade e l'approssimarsi la fa da padrone.

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