giovedì 8 gennaio 2009

Racconti di Natale


Ok ok...il Natale è passato già da un pezzo ma situazioni incredibili come quelle di ieri difficilmente capitano con così grande frequenza. Nella nostra città preferita cadde una grandissima nevicata: tutti gli abitanti sapendo cosa gli sarebbe spettato e conoscendo per tempo le informazioni meteo decisero di recarsi nella grande piazza e acquistare tanti e tanti bastoni d'ulivo per festeggiare degnamente i loro ricchi sovrani che così ben li governavano.

Cadde la neve e cadde fitta, così fitta che sui vetri delle case si formò una spessa coltre che rendeva assai difficile la vista al di fuori. Il tepore dei camini accesi, del buon vino e dei dolci preparati in casa per le feste appena passate non placarono la terribile ira dei cittadini oramai stremati dai disservizi continui.

Corre leggenda che stranieri giunti in loco videro masse di individui che roteavano i loro bastoni testè acquistati e gli facevano compiere vorticosi disegni in aria così precisi e cadenzati nel loro insieme da sembrare una sola persona atta a sferrarli; in questo vorticosa danza, simile a quella dei dervisci. i bastoni ruotavano sulle schiene e sui denti dei malcapitati governanti e risuonavano come tamburi di abissina memoria.

Che forti rumori!

Che dimenare di gambe e braccia e bastoni nell'aere coperto di bianca coltre!

Gli stranieri furono così sorpresi da non vedere la terribile violenza ma ammirarono quei movimenti sinuosi, i colpi inferti con sistematica maestria, tutto attutito dalla neve e dai dolci e sempreverdi canti natalizi.

Da questa mattanza però solo un governante sfuggì: già nascostosi al mattino vicino ad un grande complesso mercantile per inaugurare l'ennesimo banchetto, il nostro Capo Fortuna si trovò dinnanzi allo spettacolo di mezzi e uomini che spalavano la neve non nelle strade o nei vicoli dove vivono i suoi concittadini ma in un ampio spazio dove si trovava un'orribile costruzione dedita ad un nuovo gioco che già alcuni definivano di demoniaca ispirazione: la palla a cesto!

Nell'ampio piazzale dove gli abitanti lasciavano le loro carrozze e i loro cavalli tutti gli spalatori scelti dal Podestà della nostra città lavoravano incessamente, senza tregua per pulire lo spazio antistante.

Capo Fortuna ricevuta notizia della mattanza decise di scappare nei boschi limitrofi alla città e ad oggi non è ancora tornato....



[...continua...]

3 commenti:

Anonimo ha detto...

ma voi del gruppo ciucco quanti siete?ciao

Anonimo ha detto...

... sono sempre troppo ciucchi per contarsi...qualche volta si "vedono" il doppio!

Scusate l'intromissione ciao.

Anonimo ha detto...

noi siamo uno e trino (nn vercellese!!!) siamo una multiutenza autogestita che però all'occorennza puo diventare anche singola se però vedi che c'è ne sono altri allora si capisce che forse non sono quelli che sembrerebbero essere ma insomma, cosa conta quanti se non forse più importante quanto... beviamo?