
La casa del mago (Visione mediano-meccanica del mio atelier) - 1920
*Immagine tratta dal sito ufficiale dell'artista trentino
La gente anzichè Sky o il digitale terreste o cippalippa di turno che fa funzionare il dvd,vhs,sms,xbox, ps2-3-4,rtgl, vadaviaalcù e similarie usciva e andava a ballare!!!!!!!
Anche perchè la Tv a quei tempi spesso trasmetteva questo interessante programma....
Per rinverdire quei "favolosi" anni partiamo (su richiesta di Pampero) da un classico cantante che è stato in auge da metà anni '60 a tutti gli anni '70:
Cominciano alla fine del 1965 i primi spettacoli al mitico Piper di Roma, il locale più di tendenza in quegli anni per il beat italiano, dove si esibiscono anche altri artisti che riscuoteranno successo negli anni successivi,come Patti Pravo o un altro complesso sempre inglese,The Rokes : è il successo, che porta il gruppo ad incidere un album per l'etichetta Piper Club (distribuita dalla ARC, casa discografica satellite della RCA, intitolato Blow up, con alcune delle canzoni che suonano dal vivo, come la già citata "Every minute of every day", "Gimme some lovin'" degli Spencer Davis Group, la band del giovanissimo Steve Winwood, "Standing in the shadows of love", ed anche due traduzioni di Luigi Tenco e Sergio Bardotti di "Thunder'n lightnin'" (che diventa "Johnny no") e di "I ain't gonna eat my heart anymore"; che con il titolo di "Yeeeeeeh!" esce anche su 45 giri, riscuotendo un grande successo, bissato qualche mese dopo da "L'incidente", inedita su LP.
La casa discografica, però, punta decisamente sul cantante (che in effetti riscuote molto successo personale, specialmente presso il pubblico femminile), ed impone di pubblicare i dischi da lì in poi con il nome "Mal dei Primitives": di fatto quindi comincia la carriera solista di Mal, anche se il gruppo lo accompagna ancora, specialmente negli spettacoli dal vivo.
Mal riscuote ancora un grande successo fino alla fine della decade, con brani quali Bambolina ( 1967, interpretata anche da I Corvi), Occhi neri occhi neri (1968), Tu sei bella come sei (con cui partecipa a Sanremo nel '69) e Pensiero d'amore (cover di "I gotta get a message to you" dei Bee Gees: quest'ultima canzone ebbe un tale successo che il regista Mario Amendola ci fece un film (tipologia "musicarello"), nello stesso anno del successo della canzone (il 1969) con lo stesso titolo, interpretato anche da Silvia Dionisio e Pippo Franco.
Inizia così per Mal una nuova carriera, quella di attore, infatti seguirono altri due film dello stesso tipo, "Lacrime d'Amore" e "Amore in Formula 2" con un discreto successo.
Grazie al successo del cinema, Mal fece anche una serie di fotoromanzi (molto di moda negli anni '70) pubblicati da riviste come "Sogno" e "Grand Hotel".
Non abbandona però la musica, e partecipa nuovamente al Festival di Sanremo nel 1970 in coppia con Luciano Tajoli cantando "Sole pioggia e vento", e nel 1971 con i Nomadi interpretando "Non dimenticarti di me", scritta da Mogol e Lavezzi (non quello del Napoli...); sempre nel 1971 incide "Ti porta via", canzone scritta da Paolo Conte.
Dopo alcuni 45 giri di scarso esito commerciale, ritorna in cima alle hit parade nel 1975 con una versione in chiave moderna della celebre canzone diVittorio De Sica "Parlami d'amore Mariù", che faceva da sigla televisiva a una rassegna di film del regista romano: nel 1977 (grande annata) ottiene un successo ancora più grande con Furia, sigla della omonima fortunata serie di telefilm con protagonista il "cavallo del West". A questa fanno seguito altre sigle per il mercato infantile legate ad altre trasmissioni a cui Mal prendeva parte: tra queste il "sequel" Furia soldato e Mackintosh.BOOM - «Oggi esistono circa 1500 fabbriche di birra negli Stati Uniti dedite a questo tipo di prodotto», scrive il settimanale dell’intellighenzia newyorchese, spiegando che «nei negozi di alcolici e nei supermercati di lusso quali Whole Foods, le birre alla pesca e al lampone artico fanno a gara con i più esclusivi Cru francesi, californiani ed italiani». Il padre incontestato del trend è l’italo-americano Sam Calagione, fondatore della Dogfish Head Craft Brewery, una fabbrica di birra del Delaware, considerato il pioniere del movimento da quando aprì i battenti nel lontano 1995. Oggi Calagione è una sorta di super star, come dimostra l’annuale Great American Beer Festival dove viene puntualmente riverito come un Dio. E anche gli affari gli vanno a gonfie vele. La Dogfish da sola vende oltre 25 milioni di bottiglie l’anno ed è distribuita su scala nazionale al non proprio modico prezzo di 16-18 dollari al litro.
SUPERALCOLICA - A dargli filo da torcere sono concorrenti quali Pyramid, Magic Hat Brewing Company e Brooklyn Brewery Anche i loro prodotti hanno un contenuto alcolico che oscilla dai 10 ai 18 gradi. L’interesse suscitato da queste birre è tale che sono sorti diversi siti web per fornire agli appassionati la ricetta per fabbricarsi la super-birra a casa da soli: http://beerrecipes.org. «La procedura è molto simile a quella delle marche tradizionali», assicurano, «cambiano solo gli ingredienti». In realtà i fautori del movimento si rifanno ad una pratica antichissima. «Si sono ispirati alle leggendarie bevande inebrianti usate dai Maya e dagli Aztechi durante i loro cerimoniali sacri», scrive il New Yorker, ricordando come «Gli stessi Stati Uniti d’America furono per decenni la culla delle birre più insolite e creative».
ALIMENTO E ANTIDEPRESSIVO - Nel 1873 le circa 4 mila fabbriche di birra del Paese sfornavano una varietà enorme di birre cosiddette «etniche». E durante la Guerra Civile l’apposita commissione sanitaria nominata dal governo Usa definii ufficialmente la birra «un alimento e un valido sostituto alla verdura». In tempi di crisi economica galoppante c’è già chi considera la super-birra l’antidoto ideale per aiutare il paese ad uscire dall’Angst collettivo.
Tratto dal Corriere online
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