lunedì 9 giugno 2008

Modi di dire: "Fastidioso come una vena varicosa"

Le vene varicose o varici non sono altro che il risultato, apprezzabile in superficie, dell'inefficienza del circolo venoso profondo. Ne soffrono, soprattutto le donne, in misura 3-4 volte superiore agli uomini, e per colpa dei soliti ormoni. Comunque, anche negli uomini i problemi circolatori venosi sono in aumento, specie nei paesi occidentali, dove giocano a favore le scorrette abitudini di vita.In particolare, le varici sono vene superficiali molto dilatate, nelle quali il sangue scorre a fatica, anzi ristagna. Col passare del tempo poi, possono ingrossarsi tanto da presentarsi come rilievi della cute delle gambe o delle cosce, a formare dei tortuosi rigonfiamenti. Nella maggior parte dei casi, sono due le vene superficiali che vengono interessate da varici: la grande safena che corre lungo la faccia interna della gamba e della coscia, e la piccola safena che sale posteriormente lungo il polpaccio fino al cavo del ginocchio. Tra l'altro se all'inizio, le varici si presentano come sottili strisce bluastre, col tempo, da piccole strisce appena pronunciate, si ingrossano fino a sembrare dei veri e propri cordoni nodosi. E allora la faccenda si complica e si accompagna con una bella serie di fastidi. Si può andare dalla semplice sensazione di pesantezza delle gambe (la sera dopo lunga permanenza in piedi), ai crampi e formicolii durante il sonno, al gonfiore delle caviglie. Senza contare tutte le forme aggravate e più comuni nelle persone anziane, nei cardiopatici cronici e nei diabetici. In tutte queste situazioni, la circolazione periferica può essere molto scarsa fino ad arrivare alla stasi cronica e le varici più sfiancate si possono persino rompere all'interno creando macchie bluastre sulla superficie della cute. Quando poi la cute si assottiglia la varice si apre all'esterno in forma di ulcera varicosa che spesso stenta a chiudersi.Oltre alle condizioni patologiche già citate esistono poi fattori di rischio o predisponenti come: la familiarità, l'età, il sesso femminile, la sedentarietà per giunta tutti concorrenti con l'eccesso di peso. E che dire, degli ormoni estrogeni e progestinici, della gravidanza, dei cicli mestruali nonché dell'uso troppo precoce della pillola anticoncezionale. Vi sono poi professioni a rischio, ossia tutte quelle che richiedono una lunga permanenza giornaliera in pedi. E, infine, sia nei maschi sia nelle femmine, un rischio aggiuntivo, è rappresentato dai traumi ripetuti degli arti inferiori specie se richiedono interventi chirurgici ortopedici complessi e lunghi periodi d'immobilità